E-bow the Letter

Dalla prima – e unica – lettera della famiglia Rossi Martire al condomino rumoroso, preghiamo.

Allora, Giacomo. Noi da un lato ti capiamo, perché anche a noi piace la musica, e tanto. Anche a noi piace ricevere amici e chiacchierare per ore. Però ci siamo sempre fermati, a un certo orario. Perché sennò anche una cosa bella, la fai diventare brutta e insopportabile. Come diventerebbe insopportabile per te nostro figlio se strepitasse mentre tu dormi, così lo diventano i tuoi party ad alto volume.

Ma tanto tu non puoi sentire nostro figlio quando strepita, perché il vostro chiasso sovrasta le sue urla, mentre noi due sentiamo entrambe le cose. Il casino delle tue feste inquieta anche il bimbo (che ha quattro mesi!), proprio nelle ore centrali della notte in cui noi potremmo azzeccare quelle tre ore di sonno consecutive, vitali per non collassare.

Proprio perché possiamo capire il tuo entusiasmo per la musica e la compagnia, non abbiamo ancora chiamato i carramba e l’amministratore. Ma il tuo Gods of Metal fino alle 4 di mattina, che si è già ripetuto, non può continuare. Deve finire molto prima, diciamo le 23,30. Dopodiché, mettere della bella dubstep a volume massimo 6 sarà più che sufficiente per continuare a dare ritmo ai tuoi invitati.

Cerca per favore di far restare bello ciò che è bello: la musica, i party, il nostro rapporto finora. Sei pure un bel figliolo, arrivare a detestarti e denunciarti sarebbe proprio brutto. Da sfigati.

Dai, che a giugno andiamo a vederci insieme Marilyn Manson!

Rock’n’Roll forever,

Tania e Marco